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Perchè il Canada. Perchè Vancouver

Master Brewer Management in Canada

La scena birraria nordamericana trova oggi uno dei più intensi momenti di rinnovamento proprio nel Canada ed in particolare nella British Columbia dove Vancouver, con oltre 100 birrifici artigianali, fa da capitale del mondo brassicolo di questa regione in cui, come in Italia, la crescita della craft beer è sostenuta dal movimento di riscoperta del cibo locale di qualità. Vancouver è una città in cui sin dalla metà degli anni novanta erano attivi, nonostante le difficoltà climatiche, i primi farmer’s markets ed in cui aveva un forte radicamento il movimento di opposizione al cibo industriale.

 

Quanto sta accadendo a Vancouver è stato definito dai commentatori come una vera e propria rivoluzione dell’universo birrario artigianale, in un paese in cui i birrifici canadesi più conosciuti a livello internazionale erano soprattutto quelli d’area francofona.

I birrifici di Vancouver rappresentano anche il modello di una modalità gestionale di grande interesse, con cui anche il mondo artigianale italiano dovrà sempre più fare i conti per compensare la frammentazione della produzione in più di mille microbirrifici, che si fanno una concorrenza feroce sul piano della distribuzione nazionale.

 

Difatti molti birrifici di Vancouver sono Brew Pub, cioè birrifici che oltre alla produzione si occupano direttamente anche della mescita e somministrazione delle proprie birre in un pub facente parte della medesima unità produttiva, con un ambito di operatività territoriale estremamente ristretto. Sono appunto i brew pub di Vancouver ad aver innescato la rivoluzione birraria artigianale della Britsh Columbia.

 

L’altra prospettiva per i birrifici artigianali italiani, in un contesto che rende sempre più difficile una solida distribuzione nazionale delle proprie etichette è quella di creare nicchie di mercato all’estero, con particolare riferimento al Nord America dove la scena birraria è, come quella italiana, in continua fermentazione creativa. Ed oggi la strada per il Nord America è appunto il Canada, con cui l’Unione Europea ha stipulato l’unico accordo globale di libero commercio, il CETA.

Al di là di qualunque giudizio sull’accordo, Il CETA comunque comporterà l’abbattimento di quasi tutte le barriere e tariffe commerciali e dunque una semplificazione delle regole per l’esportazione di prodotti in Canada ed un percorso d’accesso anche al mercato USA per gli europei con filiali in Canada che sappiano sfruttare i benefici del NAFTA (North American Free Trade Agreement), l’accordo commerciale tra Canada e Stati Uniti. Dunque, in un contesto di globalizzazione, proprio i prodotti italiani di nicchia dell’agroalimentare, compresi quelli del mondo birrario artigianale, potrebbero paradossalmente trovare nuovi sbocchi commerciali, in ragione tanto del quadro di regole semplificate, quanto del maggior interesse che, per contraccolpo, si sviluppa nei confronti dei prodotti locali in un contesto commerciale globalizzato.

 

Vancouver è anche la città del Craft Beer Week. Nella primavera del 2010, in concomitanza con le olimpiadi invernali, a Vancouver nasce il Vancouver Craft Beer Week, il più importante festival birrario di tutto il Canada. Obiettivo: “to create Canada’s first week-long festival to showcase ‘real beer’ – and so, the first Vancouver Craft Beer Week was born”. In 8 anni il Festival VCBW è diventata la più grande celebrazione artistica della birra artigianale in Canada e ha guadagnato una reputazione come il primo evento del Canada per birra artigianale, sidro, cibo e musica.

 

L’area di Metro Vancouver offre inoltre il vantaggio, per la vicinanza con gli Stati Uniti e la facilità d’ingresso in questo paese, dal Canada, di consentire agli studenti interessati la visita ai più importanti birrifici degli Stati Uniti, quelli di Seattle e Portland, facilmente raggiungibili via terra. Vancouver è la città che troviamo in qualche modo alle origini del nostro movimento birraio nazionale. Fu proprio in questa città che nel 1986 Agostino Arioli, il fondatore di uno dei primi birrifici artigianali italiani, Il Birrificio Italiano, trovò la propria ispirazione attraverso l’incontro con un brewpub, il Grarnville Island Brewery.

L’interesse verso il Canada, rispetto al Master Brewer Management è dato anche dal fatto che i birrifici canadesi, in un paese in cui il mondo del vino occupa un posto importante, hanno già da tempo avviato quelle contaminazioni produttive con il mondo del vino (dai lieviti alla maturazione in botti di legno) che caratterizzano la tipicità della realtà brassicola italiana, quella realtà che a livello internazionale ha portato al riconoscimento di un nuovo stile birrario, l’Italian Grape Ale.

 

L’Italia ed il Canada stanno vivendo un momento di intensa collaborazione anche sul piano istituzionale e delle relazioni commerciali, con importanti riflessi anche sul piano dell’agrifood.

Sarà questa l’occasione per approfondire i vari aspetti delle relazioni economiche italo-canadesi anche nel quadro dell’Accordo di Libero scambio UE-Canada (CETA). Un ulteriore fattore strategico della scelta Canada. Tutto ciò si allinea anche agli accordi di partenariato europei ed in particolare al POR 2014-2020 della Regione Lazio, Azione 3.4.1 “Progetti di promozione dell’export destinate a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale”, Sub-Azione “Strumenti per l’internazionalizzazione del sistema produttivo, in conformità con la relativa Scheda Modalità Attuative Programma Operativo («MAPO») approvata con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 453 del 26 luglio 2016 e ss.mm.ii. e in attuazione dell’art. 4 della L. R. 27 maggio 2008, n. 5 “Disciplina degli interventi regionali a sostegno dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del Lazio”.

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